STABAT MATER

Venerdì 18 aprile

Sala Dei Baroni  Maschio Angioino, ore 17:00

 ORCHESTRA DA CAMERA DI NAPOLI 

Direttore Enzo AMATO

Bernadette SIANO soprano
Patrizia PORZIO contralto
Domenico SODANO clavicembalo
Maria Carla PENNINO danzatrice
Ideatore Scena: Bruno de Luca
Scenografia Tecnica: Antonio Genovese
Consulenza strutturale: Luigi Vaccaro
Realizzazione e montaggio e allestimento: Laboratori Da Vinci - Paolo Catino e Salvatore Savino 

 

Stabat Mater
Giovan Battista Pergolesi   - Jesi, 4 gennaio 1710 – Pozzuoli, 17 marzo 1736
  
La sequenza Stabat mater è attribuita a Jacopone da Todi (sec. XIII). La sequenza comincia con una descrizione della crocifissione di Cristo e della presenza del dolore straziante della Madre. Mano a mano questo dolore si trasforma e si sublima soffermandosi sulla missione e l’importanza di questa sofferenza Pro peccatis suae genti (Per salvare dai peccati l’umanità). Il dolore si trasforma, viene accettato, viene richiesto   Eia, mater, fons amóris (Oh, Madre, fonte d'amore) diventa passione: gioia della sofferenza Fac, ut árdeat cor meum in amándo Christum Deum, ut sibi compláceam. (Fa' che il mio cuore arda nell'amare Cristo Dio per fare cosa a lui gradita). Passione: solo questo è il modo per cui all’anima sia donata la gloria del Paradiso. Pergolesi nel suo Stabat, racconta la sua sofferenza che si trasforma in Passione. Una  leggenda dice che il giovane Giovan Battista Pergolesi impartisce lezioni di musica ad una nobile fanciulla, Maria Spinelli, con la complicità della musica, i due giovani finiscono per innamorarsi l’uno dell’altra. I fratelli di Maria Spinelli, avendo intuito la sua passione per Giovan Battista Pergolesi, la minacciarono obbligandola a trovare uno sposo del suo rango pena l’uccisione del giovane musicista. Maria preferisce prendere i voti e quindi farsi monaca, alla Messa di consacrazione vuole che la cerimonia venga accompagnata dalla musica di Giovan Battista Pergolesi. È l’anno 1734, l’anno successivo, nel marzo del 1735, Maria muore, anche la Messa funebre viene diretta da Giovan Battista Pergolesi che a distanza di un anno si lascia andare solo dopo aver scritto lo Stabat dedicato alla sua  Maria. È il 17 Marzo 1736. 

 

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